Nella nostra attività professionale assistiamo da anni ad un uso scorretto e ingiustificato del farmaco antibiotico. Nell’articolo di oggi, rispondiamo alla domanda: l’antibiotico, amico o nemico?
Assumere antibiotici senza prescrizione medica può rivelarsi inutile ed espone al rischio di effetti indesiderati anche gravi.
Molte persone, ai primi sintomi influenzali o di raffreddore, pensano di stroncare il problema assumendo un qualsiasi antibiotico disponibile a casa.
Gli antibiotici non sono efficaci contro qualsiasi malattia infettiva. Agiscono solo sui batteri, mentre sono inutili contro i virus, responsabili del comune raffreddore, dell’influenza e di molti altri malanni.
Peraltro, batteri diversi si curano con antibiotici diversi! Solo il medico, grazie alla sua esperienza, potrà valutare se è necessario o meno prescrivere l’antibiotico e quale sia quello giusto.
Antibiotico-resistenza
Lo sviluppo e l’impiego degli antibiotici, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha rivoluzionato l’approccio al trattamento e alla prevenzione delle malattie infettive. Tuttavia, la comparsa di resistenza agli antibiotici rischia di rendere vane queste conquiste.
Negli ultimi anni, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza (AMR, Antimicrobial resistance) è aumentato notevolmente e ha reso necessaria una valutazione dell’impatto in sanità pubblica.
Il problema della resistenza agli antibiotici è complesso poiché riconosce diverse cause:
- aumentato uso di questi farmaci (incluso l’utilizzo non appropriato) sia in medicina umana che veterinaria
- uso degli antibiotici in zootecnia e in agricoltura
- diffusione delle infezioni correlate all’assistenza causate da microrganismi antibiotico-resistenti (e il limitato controllo di queste infezioni)
- maggiore diffusione dei ceppi resistenti dovuto a un aumento dei viaggi e degli spostamenti internazionali.
L’uso continuo degli antibiotici aumenta la pressione selettiva favorendo la diffusione dei ceppi resistenti. Inoltre, la comparsa di patogeni resistenti contemporaneamente a più antibiotici riduce ulteriormente la possibilità di un trattamento efficace.
È da sottolineare che questo fenomeno riguarda spesso infezioni che si diffondono all’interno di ospedali e di altre strutture sanitarie.
Oggi è uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale con importanti implicazioni sia dal punto di vista clinico (aumento della morbilità, della mortalità, dei giorni di ricovero, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie), sia in termini di ricaduta economica per il costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più onerose, per l’allungamento delle degenze in ospedale e per eventuali invalidità.
È bene sottolineare che il rischio di essere infettati da batteri antibiotico-resistenti riguarda non solo la persona che prende gli antibiotici in modo improprio ma anche coloro che saranno successivamente contagiati da quegli stessi batteri. L’antibiotico-resistenza non è quindi un problema solo individuale ma sociale.
E’ bene quindi avere sempre presente che l’antibiotico può essere amico o nemico a seconda di come lo si usa. E’ amico quando abbiamo un’infezione batterica e assumiamo quello corretto nel dosaggio giusto per quel tipo di batterio. Diventa nemico quando lo prendiamo a sproposito (in caso di virus dell’influenza per esempio) e aumentiamo la probabilità di aumentare la resistenza.