Le capsule sono la forma farmaceutica più richiesta tra le preparazioni galeniche. Nell’articolo di oggi vediamo come si preparano le capsule in un laboratorio galenico. Al fondo troverai un consiglio speciale, leggi tutto per non perderlo!
Trovano un vasto campo d’applicazione per la loro praticità e possibilità di personalizzazione e possono essere allestite per ovviare a differenti problematiche, ad esempio un dosaggio non disponibile in preparati farmaceutici commerciali, eventuali intolleranze (lattosio o glutine), possibilità di sopperire a farmaci mancanti o di coprire un farmaco con sapore sgradevole e così via.
Tecnicamente, la capsula è un involucro di gelatina che contiene un principio attivo e degli eccipienti per lo più sotto forma di polvere. In realtà il contenuto può esser rappresentato anche da principi attivi oleosi (come la Vitamina D3).
Le fasi di preparazione delle capsule
La preparazione delle capsule rigide è un’operazione piuttosto semplice. Tuttavia ci sono alcune fasi da rispettare. Vediamo ora nel dettaglio come si preparano le capsule.
Fase preliminare
Si preparano tutti gli strumenti e le materie prime necessari nelle fasi successive, si eseguono i calcoli matematici per la formulazione e si procede alla vestizione (con guanti, camice monouso, mascherina e ogni altro dispositivo necessario per proteggere se stessi e le superfici da contaminazioni indesiderate).
Pesata
Tutte le sostanze (polveri o liquidi) vengono pesate tramite una bilancia di precisione (soggetta a controlli periodici rigorosi, effettuati da Centri di Taratura accreditati e/o dalla Camera di Commercio).
Questa operazione è fatta sotto una cappa di aspirazione dotata di filtri HEPA, per evitare contaminazioni dell’ambiente, delle altre sostanze, dei macchinari limitrofi oltre che per la salvaguardia della salute del preparatore.
Incapsulazione
Una volta terminata la pesata, il preparatore miscela le polveri usando eventualmente un miscelatore automatico. Se le quantità di principio attivo sono molto piccole rispetto agli eccipienti, si utilizzano altri metodi di miscelazione più specifici (es. il metodo delle diluizioni geometriche con mortaio).
A seconda del tipo e della quantità di capsule da preparare si utilizzano incapsulatrici manuali o semi automatiche di diverse dimensioni (da 100 a 300 capsule per volta).
Le polveri sono versate poco a poco sull’incapsulatrice. Si aggiunge la polvere poco alla volta e sempre sotto cappa aspirante, utilizzando se necessario una piastra vibrante una volta che le capsule risultano piene omogeneamente.
Al termine del riempimento, le capsule si richiudono mediante processo semi automatico o manuale. Il confezionamento avviene in adatto recipiente (blister o pilloliera) e si effettua il controllo di uniformità di massa.
Si tratta di registrare il peso medio di un campione significativo delle capsule prodotte e controllare che soddisfi i parametri previsti dalla Farmacopea Italiana e delle Norme di Buona Preparazione Integrali.
Un consiglio speciale
Abbiamo visto come si preparano le capsule. Ma non sempre ingoiare un farmaco in forma di capsula o compressa può essere un’operazione facile. Alcune persone rilevano qualche difficoltà. Se anche tu sei hai qualche problema leggi la nostra guida.
- Idratare la gola. Prima di assumere una capsula assicurarsi di non avere la gola secca e in caso contrario ripristinare una situazione idonea aiutandosi con la saliva o bevendo un grande bicchiere d’acqua prima di tentare di deglutire, in aggiunta al solito sorso che si prende quando si mette effettivamente la pillola in bocca. In alternativa esistono anche spray a base di ingredienti naturali che aiutano a mantenere la gola idratata
- Miele o yogurt. Ingoiare la capsula con un cucchiaio di miele o di yogurt favorisce la discesa nel cavo orale durante la deglutizione e maschera la presenza di eventuali sapori non graditi. Lo stesso discorso vale per l’utilizzo del succo di frutta al posto dell’acqua.
- Cannuccia. Utilizzare una cannuccia per bere l’acqua necessaria a deglutire le capsule rende più semplice l’operazione.
E se hai un bimbo che non hai mai preso una capsula?
Mai introdurre con la forza la capsula nella bocca del bambino, o contro la sua volontà. Bisogna poi evitare di nascondere le capsule nel cibo a sua insaputa: possono rendere il pasto sgradevole col risultato che il piccolo non si fiderà più, con il rischio aggiuntivo che potrebbero anche andargli di traverso. Piuttosto, gli si può spiegare perché è importante imparare a farlo: sarà più disponibile a collaborare. Gli si può dire che è per “fare come mamma e papà”, magari ricordandogli le altre cose “da grande” che ha già imparato (andare in bicicletta o allacciarsi le scarpe), così da farlo sentire più fiducioso nelle proprie capacità.