Oggi parliamo di farmaci originali, farmaci equivalenti e generici.
Sei mai entrato in farmacia con in mano una ricetta per il farmaco che prendi da una vita e alla domanda del farmacista “Originale o generico?” ti sei sentito perso? E dopo una veloce spiegazione ci hai capito ancora meno di prima?
L’articolo di oggi ti aiuterà a scoprire qual è la differenza tra farmaci originali e farmaci equivalenti.
Definizioni
Per approfondire l’argomento è necessario prima di tutto partire dalle definizioni.
- Principio attivo: è la sostanza che nel corpo ha il vero e proprio effetto curativo
- Eccipiente: è una sostanza priva di qualsiasi effetto farmacologico ma che aiuta il farmaco nella sua attività terapeutica.
Conoscere quali siano principi attivi ed eccipienti è importante soprattutto per valutare il profilo di sicurezza del farmaco in base alle proprie esigenze o alle patologie di cui si soffre. Per esempio una persona diabetica dovrebbe assumere con cautela un farmaco che contiene tra gli eccipienti del saccarosio, così come un intollerante al lattosio non dovrebbe assumere un medicinale che contiene lattosio. Tuttavia ciò che conta davvero sotto il profilo terapeutico è il principio attivo del medicinale.
Brevetti ed esclusività
Il processo di ricerca e di successiva introduzione in commercio di un farmaco è molto complesso. Mettiamo il caso che un’azienda farmaceutica decida di investire in ricerca e scopra una molecola che serve a combattere una data malattia. Investe quindi moltissimo denaro per coprire i costi di ricerca e sperimentazione. Una volta superate le fasi di sperimentazione, e una volta garantita la sicurezza e l’efficacia del farmaco, può introdurlo sul mercato e iniziare ovviamente a guadagnare sulla sua vendita.
Per proteggere l’investimento fatto, le aziende brevettano tutti i farmaci inventati. Questo significa che nessun’altra azienda farmaceutica per circa 20 anni potrà produrre lo stesso farmaco, quindi ha un esclusività di mercato che gli garantirà la possibilità di recuperare sicuramente l’investimento in ricerca.
I brevetti sono essenziali per far si che le aziende farmaceutiche continuino a investire in ricerca per inventare sempre nuovi medicinali, utili a noi pazienti.
Quando un’azienda produce un nuovo farmaco si riserva i diritti di esclusività: detenendo un brevetto è l’unica a poterlo fabbricare e commercializzare e a deciderne il prezzo, per un determinato periodo di tempo.
Dopo 20 anni questa esclusività di mercato decade e tutte le altre aziende farmaceutiche possono iniziare a produrre e a commercializzare farmaci equivalenti, ovvero i farmaci costituiti dallo stesso principio attivo del farmaco originale e che per legge sarà venduto ad un prezzo inferiore.
Caratteristiche dei farmaci equivalenti
Questi farmaci si chiamano equivalenti, perché:
- Hanno la stessa quantità di principio attivo del farmaco originale
- Hanno la stessa biodisponibilità, ossia la quantità di principio attivo e la velocità di rilascio all’interno del nostro corpo è la stessa dell’originale
- Vengono prodotti con le stesse rigorose regole che disciplinano le fasi di produzione di qualsiasi altro farmaco.
Questi farmaci sono commercializzati con il nome del principio attivo che effettivamente combatte una data malattia. Costano meno quindi semplicemente perché rispetto al farmaco originale non sono richiesti ulteriori studi clinici: le informazioni sulla qualità, efficacia e sicurezza sono noti e scientificamente acclarati.
Libera scelta del cittadino
Ad eccezione dei casi in cui nella ricetta medica è indicata dal medico la dicitura “non sostituibile”, il cittadino può liberamente scegliere se preferire i farmaci equivalenti al farmaco originale.