La giornata mondiale delle api è dedicata ad uno degli insetti più amati dall’uomo ma anche tra i più minacciati.
E’ nata nel 2017 e si celebra il 20 maggio come tributo ad A. Jansa, pioniere dell’apicoltura moderna nata il secolo scorso in Slovenia.
- Insetti impollinatori
Questo insetto operaio arriva a pesare circa 100 milligrammi e la sua vita è breve, fra i 30 e i 40 giorni in primavera e in estate.
Le api sono uno dei principali insetti impollinatori di frutta e verdura, la percentuale di frutteti impollinati è almeno del 75%. Quasi 8 mele o pere su dieci che mangiamo.
Il suo lavoro è preziosissimo e da questo dipende il futuro del pianeta e della vita dell’uomo.
È maggio il periodo cruciale per le api perché si verifica il fenomeno della sciamatura, un evento naturale che permette alle famiglie di api di moltiplicarsi e perpetuare la specie.
Recuperare uno sciame, quindi, è una operazione che gli apicoltori riescono a fare anche a mani nude. Le api fra l’altro sono una specie protetta.
- Social
Negli ultimi anni l’interesse e la curiosità intorno a questi insetti dall’addome striato sono cresciuti tanto da approdare anche su Instagram; ne è un esempio B., la simpatica ape influencer creata da Bee Fund, Fondation de France, per raccogliere fondi in difesa di questo fondamentale patrimonio dell’umanità.
- I prodotti
Il miele, oltre alla pappa reale e alla propoli, è il principale prodotto delle api: raccolto alla fine di ogni fioritura, senza alcun trattamento, è poi invasettato e destinato alla vendita.
In Italia sono oltre 60 i tipi di miele e ben 30 sono monoflora.
Si tratta di un patrimonio unico al mondo, possibile grazie alle condizioni climatiche del nostro Paese, che essendo ricco di biodiversità, permette alle api di produrre dal miele di rododendro delle Alpi a quello di agrumi della Sicilia”.
Proprio in difesa del miele italiano, di altissima qualità, si batte l’Osservatorio Nazionale che dal 1981 ha istituito il concorso Tre Gocce d’Oro – Grandi Mieli d’Italia, un riconoscimento paragonabile alle stelle della ristorazione o ai calici del vino.
Fra gli altri prodotti: la pappa reale e la propoli, prodotta dalle ghiandole delle api operaie ed è utilizzata per nutrire le larve fino ai tre giorni di età, mentre è garantita per tutta la sua vita all’ape regina.
La propoli, invece, è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi.
- Un ecosistema in pericolo
Ma la vita di questi piccoli insetti operai, non è tutta ‘rose e fiori.
Devono fare i conti con una serie di minacce la cui causa non è sempre naturale.
Tutto questo può avere effetti sulla produzione del miele e, a lungo termine, sul futuro dell’uomo.
I cambiamenti climatici sono una delle prime cause che rende difficile la vita delle api e ne minaccia la sopravvivenza.
Precipitazioni con bombe d’acqua oppure lunghi periodi di siccità fanno calare le produzioni perché distruggono i fiori dai quali le api prendono il nettare da trasformare in miele.
Fra le minacce naturali alla sopravvivenza delle api c’è anche la temibile vespa velutina, un calabrone killer che li uccide per nutrirsi delle loro proteine.
Anche l’uomo, infatti, fa la sua parte nell’aggiungere pericoli alla già difficile vita delle api.
Gli avvelenamenti causati dall’uso di pesticidi e da pratiche agricole scorrette provocano ogni anno la morte di migliaia di alveari.
In Piemonte è segnalato un forte fenomeno di moria di api per avvelenamento collegato ai trattamenti del nocciolo.
Fra gli apicoltori è comunque forte l’ottimismo.
Negli ultimi anni il numero di professionisti è molto cresciuto con le campagne di sensibilizzazione sull’importanza di questi piccoli insetti per la nostra vita.