Il tuo cane ha delle reazioni molto importanti in presenza di rumori intensi? Non preoccuparti. In alcuni cani si osserva una particolare ipersensibilità ai rumori forti e ai suoni improvvisi o di forte intensità. Si ritiene che fino al 60-70% degli animali da compagnia possa soffrire di sensibilità ai rumori forti o ai botti.
Si tratta di un fenomeno di forte rilevanza per il benessere dei cani coinvolti, specialmente nei periodi di maggiore esposizione. Alcuni animali possono inoltre essere talmente sensibili, da presentare un problema generalizzato a qualsiasi rumore forte e/o sviluppare vere e proprie forme di fobia.
Recenti studi hanno evidenziato la compresenza di altre patologie su base ansiosa e con patologie organiche, quali la presenza di osteoartrosi. Non si esclude una predisposizione genetica allo sviluppo di forme di ansia e paura.
La predisposizione individuale a sviluppare una sensibilità ai rumori dipende da un insieme di cause diverse: genetiche, legate alle esperienze e ambientali.
Esiste certamente una predisposizione familiare allo sviluppo di paure e fobie. Ad esempio i cani con genitori fobici sono spesso particolarmente sensibili. Alcune razze di cane, come i Border Collie e i cani da pastore, risultano essere particolarmente predisposte.
Qualora risposte di allontanamento o fuga fossero impedite (trovarsi in gabbia, chiuso in casa o in un recinto) e in situazioni dove l’animale abbia la percezione di avere poco controllo sul problema, si possono sviluppare risposte intensificate e persistenti, associate a stati ansiosi o fobici.
La letteratura indica che, in cani cresciuti da cuccioli in ambienti poveri di stimoli e dissimili da quelli dove l’animale avrebbe passato successivamente la vita, vi è una maggiore probabilità di sviluppare la tendenza a evitare gli stimoli nuovi o potenzialmente minacciosi. In alcuni casi anche le patologie fisiche sono state osservate in associazione alla sensibilità ai rumori.
Si ritiene che l’aumento della pressione sanguigna o dell’attività surrenale siano coinvolte nello sviluppo di stati ansiosi e nella sensibilità agli stimoli avversi.
Sintomi correlati alla sensibilità ai rumori
- tendenza alla fuga e all’allontanamento
- immobilità e tendenza a nascondersi (rannicchiarsi, inibizione comportamentale)
- iperattività e richiesta di attenzione (irrequietezza, iper vigilanza, mugolii, abbai, ululati, ricerca del contatto fisico con il proprietario)
- manifestazione fisiologiche (tremore, fare i bisogni in modo inappropriato)
Valutazione comportamentale
Durante la valutazione comportamentale, si possono utilizzare delle registrazioni allo scopo di:
- identificare con certezza lo stimolo o gli stimoli scatenanti;
- valutare l’intensità e la frequenza delle manifestazioni da parte del cane;
- misurare il tempo di recupero;
- valutare la risposta del cane alla presenza / assenza del proprietario.
In alternativa il proprietario stesso può effettuare una registrazione del suono specifico che provoca la reazione del suo cane e utilizzarle durante la valutazione comportamentale e la successiva terapia.
Terapia sintomatica a breve termine
L’obiettivo della gestione a breve termine (terapia sintomatica) è quello di tutelare il più possibile il cane, isolandolo o allontanandolo dagli stimoli scatenanti.
Si utilizza la gestione dell’animale e dell’ambiente circostante e la psico-farmacoterapia (eventualmente con benzodiazepine e antiepilettici) al bisogno a breve-medio termine.
La gestione dell’ambiente e del cane identifica tutte quelle misure che possono essere messe in atto per tenere l’animale lontano dallo stimolo al fine di prevenire o distogliere da un possibile stato di disagio.
Spesso, l’intensità e la frequenza della sintomatologia espressa dal cane richiede l’utilizzo di una terapia farmacologica adiuvante, da somministrare al bisogno, o comunque per brevi periodi, in concomitanza con gli stimoli scatenanti.
Terapia a lungo termine
L’obiettivo della terapia a lungo termine è quello di risolvere il problema sottostante cambiando, ovvero modificando, la risposta comportamentale e quindi emotiva dell’animale nei confronti dello stimolo scatenante.
Questo può essere ottenuto unicamente tramite la modificazione comportamentale.
La terapia si basa su una riduzione della sensibilità al rumore stesso (desensibilizzazione), accompagnata all’insegnamento di una risposta emotiva diversa allo stimolo scatenante (controcondizionamento), opposta e quindi incompatibile con quella originariamente osservata.
Queste forme terapeutiche si possono svolgere tramite utilizzo di registrazioni di rumori disponibili in formato digitale, applicazioni per telefonini, oppure registrazioni effettuate dai proprietari.
La desensibilizzazione è il processo di aumento graduale della soglia di risposta a uno stimolo specifico.
Nel caso di sensibilità al rumore, una registrazione del rumore viene riprodotta a livelli che non suscitino una risposta nel cane, se non un movimento iniziale dell’orecchio quando l’animale nota, ma ignora il suono stesso.