Orecchie odorose, cerume scuro e abbondante. Se il tuo cane sbatte le orecchie, se le gratta o ha dolore quando le si tocca potrebbe avere un’infiammazione. Scopri di cosa si tratta l’otite nei cani.
L’articolo di oggi descrive le informazioni minime che dovrebbero essere fornite al proprietario quando il veterinario identifica l’otite nei cani per la prima volta.
Cenni generali
Quando l’orecchio è sano, un sistema di auto-pulitura dell’orecchio consente di far si che il cerume, formato da cellule morte, sebo e secrezioni delle ghiandole ceruminose esca naturalmente verso l’esterno.
È questo il motivo per cui le orecchie, quando sane, vanno solo controllate e non pulite a meno che non ci sia un eccesso di cerume la cui causa andrebbe indagata.
L’otite esterna è una condizione comune nel cane e nel gatto, con un’incidenza segnalata del 10-20% nel cane e del 2-6% nel gatto.
Il controllo della condizione richiede l’identificazione, ove possibile, dei fattori predisponenti, primari, secondari e perpetuanti.
I fattori predisponenti comprendono:
- Le condizioni anatomiche come, ad esempio, condotto uditivo stenotico o con troppi peli, umidità aumentata ed eccesso di trattamento
- I possibili fattori primari sono numerosi e i più comuni sono le allergie cutanee, condizioni ipersecretorie (ad es. seborrea primaria, ipotiroidismo o aumento del cerume), neoplasia e parassiti
- I fattori secondari includono le infezioni batteriche e da lieviti
- I fattori perpetuanti principali sono otite media e alterazioni patologiche croniche nel condotto uditivo secondarie all’infiammazione (ad es. stenosi, fibrosi e calcificazione dei tessuti).
Esame dell’orecchio
Le tecniche corrette per l’esame dell’orecchio, i prelievi e la pulizia sono i punti chiave per quanto riguarda il trattamento, la diagnosi e la gestione dell’otite nei cani. È indispensabile identificare e trattare la causa primaria, nonché eliminare tutti i fattori secondari. Il veterinario controlla le alterazioni patologiche croniche con un otoscopio perché la gestione a lungo termine sia soddisfacente. L’esame citologico (con tampone di prelievo) consente di valutare i fattori secondari. Batteri (cocchi, bastoncelli), lieviti (Malassezia spp.) e cellule infiammatorie possono essere osservati al microscopio dopo il prelievo e la colorazione.
Pulizia dell’orecchio
Nella maggior parte dei pazienti, la pulizia delle superfici esterne dell’orecchio non richiede anestesia o sedazione e i proprietari devono essere istruiti sulle modalità per eseguire correttamente questa procedura a casa. In quasi tutti i casi di otite esterna, viene influenzato negativamente il meccanismo di pulizia automatica del condotto uditivo, con conseguente accumulo di cerume. In questo caso, è necessario inserire nel condotto uditivo un detergente per orecchie e massaggiare l’orecchio dall’esterno. Il cerume può essere rimosso dalla parte esterna dell’orecchio usando un tampone di cotone, sebbene occorra evitarne l’abuso nel condotto uditivo. La pulizia contribuisce a ridurre la quantità di cerume, facilita la penetrazione dei farmaci e riduce il biofilm costituito da batteri e lieviti, aiutando a eliminare gli agenti infettivi.
Trattamento
La cura è solitamente composta da un prodotto per pulire profondamente l’orecchio, rimuovendo il cerume in eccesso, e un farmaco in gocce che curi sia l’infiammazione che l’infezione, qualora presente.