Vorremmo parlare d’altro, dedicarci agli argomenti che ci stanno più a cuore, ma l’emergenza sanitaria incombe sempre di più nelle nostre vite e perciò oggi vogliamo dare il nostro contributo al tema della prevenzione e del potenziamento delle difese immunitarie.
É ormai risaputo: la maggior parte dei pazienti affetti da COVID mostra sintomi da lievi a moderati, come perdita dell’olfatto e del gusto, febbre, tosse persistente, mal di testa, affaticamento e/o diarrea e guarisce senza conseguenze. Tuttavia, una parte di pazienti sintomatici va incontro ad un peggioramento del quadro clinico sviluppando una polmonite interstiziale. Nei casi peggiori, possono sopraggiungere sindromi più gravi, non solo respiratorie ed associate ad alta mortalità. Sebbene il tratto respiratorio sia il principale sito di ingresso del virus, può anche verificarsi un coinvolgimento gastrointestinale associato a nausea, vomito e diarrea.
Durante gli ultimi mesi, lo sforzo di tutta la comunità scientifica si è concentrato su farmaci e vaccini in grado di contrastare la diffusione del contagio a livello mondiale. La ricerca deve necessariamente passare per diversi iter di approvazione che garantiscano livelli elevati di efficacia e sicurezza ed è per questo che non esistono ancora prodotti in grado di risolvere definitivamente la pandemia.
In questo scenario, risulta di fondamentale importanza aumentare le proprie difese interne creando una barriera immunologica in grado di proteggere sia le vie respiratorie, considerate il principale sito di accesso del virus, sia la mucosa intestinale.
Se da un lato, si può agire con una alimentazione ricca di nutrienti specifici per questo scopo, dall’altro si possono abbinare specifici integratori privi di effetti collaterali ma che aumentano la nostra resistenza fisica al virus.
Vediamo nello specifico come possiamo contrastare l’infezione sia in fase di prevenzione sia in fase di trattamento dei sintomi.
Esiste un crescente interesse sul possibile ruolo preventivo e curativo della lattoferrina, glicoproteina presente nel latte materno e in altri fluidi biologici. Essa è parte di un sistema difensivo non specifico, noto per svolgere un ruolo cruciale contro le infezioni microbiche e virali, con effetti antinfiammatori su diverse mucose e in grado di regolare il metabolismo del ferro. Secondo uno studio svolto presso l’Università La Sapienza di Roma, la lattoferrina potrebbe essere un valido alleato per contrastare l’infezione da coronavirus.
Potrebbe essere utilizzata, da sola o in associazione a fermenti lattici che aiutano a controllare la disbisosi intestinale, in pazienti asintomatici o lievemente sintomatici per prevenire il peggioramento dell’infezione. Il dosaggio ideale deve essere diversificato in base alla gravità dei sintomi. I pazienti COVID asintomatici dovrebbero usare 200-300 mg, somministrati per via orale, raddoppiando il dosaggio (massimo 1 grammo) per i pazienti lievemente sintomatici. Si può continuare il trattamento almeno fino a quando il tampone diventa negativo. L’effetto della Lattoferrina contro il COVID può essere considerato anche un’arma efficace nel controllo e nella prevenzione del contagio.
Sul sito dell’OMS è disponibile inoltre uno studio scientifico che rivela come una combinazione di Vitamina D/Magnesio/Vitamina B12 (nelle rispettive dosi di 1000 IU/150 mg/500 mcg al giorno) somministrata a pazienti con COVID è stata associata ad una riduzione significativa della percentuale di aggravamento della sintomatologia con necessità di supporto di ossigeno, terapia intensiva o entrambi.
Ma vediamo nello specifico perché sono importanti questi integratori.
È noto che un’alterazione della flora intestinale può interferire con i disturbi respiratori. E’ stata ipotizzata l’esistenza di un asse intestino-polmone, che agisce nelle due direzioni: prodotti di scarto provenienti dalla flora intestinale possono influenzare il polmone attraverso la circolazione e viceversa. Pertanto, l’intestino potrebbe avere un ruolo chiave nell’insorgenza delle sindromi più gravi.
Anche il ferro (elemento fondamentale nella produzione di energia sia nell’uomo che nei microrganismi) può agire favorendo la progressione del virus ed aggravando i processi infiammatori. In condizioni patologiche, la concentrazione di ferro libero è considerevolmente più elevata aumentando così la probabilità di contrarre infezioni. Il corretto equilibrio del ferro tra tessuti e sangue coinvolge diverse proteine, come la transferrina, la ferritina e, appunto, la lattoferrina. Durante le infezioni virali, il metabolismo del ferro è perturbato, portando a disturbi che sono peggiorati dall’azione concomitante delle sostanze pro-infiammatorie. La maggior parte dei casi gravi ha mostrato di avere nel sangue alti livelli di sostanze correlate all’infezione, detti citochine infiammatorie. L’eccessivo rilascio di tali molecole detto “tempesta di citochine”, combatte il virus, ma può contribuire ad aggravare la situazione degli organi interni con prognosi sfavorevole.
La Vitamina D svolge un ruolo protettivo verso l’infezione delle vie respiratorie, il Magnesio ha una specifica attività come anti-trombotico e bronco-dilatatore, mentre la Vitamina B12 protegge la mucosa intestinale.
La lattoferrina agisce sia come barriera naturale della mucosa respiratoria ed intestinale sia mitigando le alte concentrazioni di ferro legate alla colonizzazione virale. Inoltre, la lattoferrina è in grado di contrastare l’aggravamento della malattia, inibendo la tempesta infiammatoria.
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