Il secondo lockdown è iniziato da alcuni giorni con restrizioni più o meno severe a seconda delle diversi regioni e ciò significa che nei prossimi mesi passeremo di nuovo gran parte delle giornate in casa, molto spesso a cucinare. Come possiamo evitare dunque il sovrappeso?
Vediamolo nei dettagli con dati alla mano.
La pandemia di COVID-19 ha mutato radicalmente il nostro stile di vita e ancor più il nostro rapporto con il cibo. Lo smart working, le limitazioni agli spostamenti e l’aumento dei pasti consumati a casa hanno portato ad una maggiore tendenza a dedicarsi alla cucina. Il cibo da sempre per noi Italiani è visto come un momento di conforto, un atto d’amore verso la nostra famiglia e un’attività appassionante da condividere anche con i più piccoli.
Secondo l’Osservatorio sulle eccedenze, sui recuperi e sugli sprechi alimentari, che ha monitorato il variare delle abitudini alimentari, durante il primo lockdown, il 44% degli intervistati è aumentato di peso, con un aumento del consumo del +44.5% di dolci e +16% di vino, birra e alcolici.
Computer, divano e tavola hanno inoltre tenuto lontano dall’attività fisica regolare addirittura il 53% degli italiani. La situazione peggiora per le persone obese soprattutto in smart working e in cassa integrazione, che nel 54% ha registrato un aumento medio di peso di ben 4 kg, secondo la Fondazione Adi (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica).
Parallelamente però i partecipanti al sondaggio hanno dichiarato di aver aumentato il consumo di cibi ritenuti salutari: verdura (+33%), frutta (+29%), legumi (+26,5%), acqua (+22%), olio extravergine d’oliva (+21,5%).
Questo periodo è stato, inoltre, l’occasione per sperimentare nuovi cibi e nuove ricette, migliorando le proprie abitudini alimentari e maturando stili ecosostenibili (fare la raccolta differenziata, conservare e consumare alcuni alimenti acquistati in eccesso, oppure mangiare tutto, inclusi gli avanzi).
Facendo tesoro degli errori commessi durante la prima ondata di COVID-19, si può quindi cogliere questo secondo stop come un momento per dedicarsi alla propria salute e rivedere le abitudini alimentari, limitando gli eccessi e correggendo i comportamenti errati.
Approfittando del maggiore tempo a disposizione, si può:
- prediligere la spesa presso produttori locali, piccoli negozianti che selezionano prodotti a Km0, mercati ortofrutticoli rionali
- dedicare più tempo alla preparazione dei pasti, utilizzando materie prime di qualità e limitando l’utilizzo di prodotti industriali che sono più poveri di nutrienti
- riservare più tempo alla prima colazione e concentrare i pasti più abbondanti nella prima parte della giornata, abitudine che può aiutare a ingrassare meno e a dormire meglio
- curare di più la varietà degli alimenti, alternando e combinando diversamente tra loro i vari gruppi di alimenti: questo aiuta a migliorare la qualità e il piacere dell’alimentazione, e può diventare occasione per far conoscere cibi diversi ai giovani
- limitare la quantità di cibo in frigo e in dispensa. L’eccesso di prodotti alimentari può concorrere ad accumulare spreco o a consumare cibo in abbondanza per evitare di buttarlo, entrambi comportamenti scorretti
- evitare di tenere snack dolci e salati vicino alla postazione di lavoro
Possiamo coinvolgere bambini e ragazzi in questo nuovo stile di vita, chiedendo la loro collaborazione nella pianificazione e nella preparazione dei pasti. Questo può aiutare ad aumentare la loro conoscenza sulla varietà e il valore nutritivo dei vari alimenti, sperimentando nuovi cibi e nuovi sapori.
Un’alimentazione che comprenda una grande varietà di frutta, verdura, cereali integrali, quantità adeguate di proteine e acidi grassi essenziali fornisce tutti i nutrienti necessari per una buona salute. Con pochi ingredienti di qualità e con uno sguardo alla tradizione della cucina mediterranea, si possono creare abbinamenti sempre nuovi e fantasiosi, che incontrano i gusti di tutta la famiglia.
Se ti senti in sovrappeso e desideri chiedere un consulto alla nostra nutrizionista, contattaci.