L’insonnia consiste nella difficoltà ad addormentarsi o anche nel rimanere a letto a lungo senza poter prendere sonno, tanto da non sentirsi freschi e riposati la mattina successiva.
In Italia, sono 12 milioni le persone nel nostro Paese affette da disturbi del sonno: una vera “epidemia”, che non va sottovalutata. Stando ai dati dell’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (Aims), 1 adulto su 4 soffre di insonnia cronica o transitoria.
A esserne colpite sono soprattutto le donne, che rappresentano il 60% del totale, in particolare tra i 30 e i 60 anni. Secondo gli esperti, ciò può essere dovuto alle variazioni ormonali e alla presenza della sindrome delle gambe senza riposo (più frequente nella popolazione femminile).
Va prestata attenzione, tuttavia, anche ai soggetti più fragili, sia dal punto di vista fisiologico sia emotivo: tra loro, oltre agli anziani, anche i bambini e i ragazzi.
A ciò si aggiungono purtroppo gli effetti dalla pandemia: stando ai dati del progetto “Lost in Italy” (Lockdown and Lifestyle in Italy) pubblicati a inizio 2022, con il Covid gli episodi di insonnia sono cresciuti del 22%, mentre i casi contraddistinti da un sonno scadente sono aumentati del 128%.
Un problema mondiale
Si tratta di un fenomeno diffuso non solo nella nostra penisola. Sono infatti 790 milioni i soggetti interessati in tutto il mondo.
Secondo i ricercatori del King’s College di Londra, nel Regno Unito la metà della popolazione ha evidenziato un peggioramento complessivo del riposo, mentre due persone su cinque hanno dormito in media meno ore.
A preoccupare sono le situazioni croniche. Gli episodi sporadici non causano conseguenze serie, ma se il fenomeno si prolunga per molto tempo (mesi o anni) l’impatto sulla qualità di vita è notevole, con ricadute su benessere, umore e prestazioni lavorative.
Non esistono linee guida che stabiliscano a priori le ore di sonno ottimali per tutte le persone.
Di media, una normale quantità di sonno per un adulto è stimata in circa sette – nove ore a notte. I bambini e i neonati possono dormire più a lungo, mentre gli adulti anche meno. La cosa importante è come ci si sente e se il sonno è stato di buona qualità. Con molta probabilità, non si è dormito abbastanza se ci si sente stanchi tutto il giorno e ciò si riflette negativamente sulle proprie attività giornaliere.
Sintomi
I disturbi causati dall’insonnia includono:
- difficoltà ad addormentarsi
- rimanere svegli a letto, per lunghi periodi durante la notte
- alzarsi dal letto molte volte durante la notte
- svegliarsi presto la mattina e non riaddormentarsi
- non sentirsi riposati al risveglio
- difficoltà a fare un sonnellino durante la giornata pur sentendosi stanchi
- sentirsi stanchi e irritabili durante il giorno ed avere difficoltà di concentrazione
Rimedi
Quando si soffre di insonnia, il primo passo è cercare di comunicare qualche ora prima al proprio corpo (e di conseguenza al cervello) che si deve preparare al sonno.
Dopo cena, è bene evitare tutti quegli stimoli che impediscono il naturale addormentamento:
- non utilizzare devices elettronici (smartphone, tablet, pc) o almeno impostare la modalità notturna (bassa luminosità dello schermo)
- evitare di coricarsi con lo stomaco pieno (se possibile, anticipando l’orario della cena e/o mangiando un pasto il più possibile leggero e digeribile)
- utilizzare il più possibile luci soffuse
- se si è abituati a leggere, preferire saggistica o generi rilassanti
- favorire il rilascio delle tensioni muscolari con doccia/bagno caldo
- dedicare qualche ora ad attività piacevoli ma che non attivino troppo la mente
Quando un cambio di abitudini serali non è sufficiente, è possibile utilizzare alcuni semplici rimedi da banco.
- Melatonina
La melatonina è un ormone naturale che aiuta a regolare il ciclo del sonno. Presa per brevi periodi di trattamento, ristabilisce il naturale ritmo sonno-veglia che in caso di insonnia si è inceppato (soprattutto occasionale, come quella da continui cambiamenti nei turni di lavoro o da viaggio aereo con cambio di fuso orario)
- Prodotti fitoterapici
Valeriana, melissa, passiflora, biancospino sono solo alcune delle piante officinali spesso utilizzate da sole o in combinazione tra loro per favorire il sonno.
Quando l’insonnia si protrae per lunghi periodi e/o diventa invalidante per la propria serenità è opportuno consultare il medico che prescriverà il farmaco più adatto. Anche considerando l’opportunità di ricorrere a preparazioni galeniche.